Articolo : LA NAZIONE PISTOIA 22/12/2010

Comitato contro l’inceneritore di Montale

Comunicato stampa 18 Dicembre 2010 

Non abbiamo mai detto di imputare le emissioni dell'inceneritore come unica causa dello sforamento della centralina di Stazione a Montale, ma tra le principali cause considerando l'impressionante volume di rifiuti bruciati, ben 150 ton giorno. Riguardo ai fuochi all'aperto secondo noi vanno sicuramente regolamentati perché non si può continuare a permettere di bruciare qualsiasi cosa senza controllo. Ma con  questo divieto di bruciare sterpaglie ecc. adesso questi materiali finiscono nei cassonetti e quindi all'inceneritore. Ci chiediamo, cosa cambia? Vengono sempre bruciati con  il medesimo risultato di emissioni di inquinanti. L'amministrazione dovrebbe piuttosto attivarsi per la raccolta di potature, fogliame ecc e il suo conferimento  in impianto di compostaggio oppure incentivando gli utenti all'uso della compostiera e del biotritatore per le potature. Se poi il Sig. Sindaco Scatragli decidesse di realizzare finalmente il porta a porta con un centro riciclo su modello Vedelago, da lui tanto propagandato in campagna elettorale, in pochi mesi si eviterebbe di portare ad incenerimento la quasi totalità dei rifiuti, con una conseguente riduzione della Tia per gli utenti, la creazione di centinaia di posti di lavoro e la centralina di Stazione potrebbe non sforare mai più.....
Comitato contro l'inceneritore di Montale
Qui sotto l'articolo del Sindaco di Montale Scatragli e ancora sotto

La Nazione di oggi con la nostra

IL TIRRENO  - VENERDÌ, 17 DICEMBRE 2010                 Pagina 9 - Pistoia
Inquinamento, Montale scrive ai Comuni vicini
Lettera ai sindaci e alla Provincia: «Non possiamo fare ordinanze solo noi»

 MONTALE. Polveri sottili: il sindaco David Scatragli chiede la collaborazione dei colleghi vicini. Dopo gli sforamenti di novembre e dicembre sulle Pm10, con due ordinanze emesse contro i fuochi di sterpaglie a cielo aperto e i riscaldamenti alti, il primo cittadino montalese ha inviato una doppia lettera alla Provincia, all’Arpat, e ai Comuni di Agliana, Pistoia e Montemurlo per chiedere un incontro ad hoc sulla questione. «Sarebbe opportuno adottare misure unitarie», questo si legge nella missiva firmata da Scatragli. «So che fare un’ordinanza con cui si pongono certi limiti rappresenta un palliativo», dice in risposta alle recenti dichiarazioni del Comitato contro l’inceneritore che imputano il problema al solo impianto di via Walter Tobagi, «ma - continua il sindaco - non bruciare sterpaglie aiuta e sarebbe già qualcosa di sostanziale se lo facessero anche gli altri». «Inoltre - aggiunge - è vero che abbiamo un inceneritore che brucia 150 tonnellate al giorno di rifiuti ma vorrei anche ricordare che siamo la zona più limitrofa a Montemurlo con la sua grande industria tessile».
 Insomma, il sindaco montalese è tenuto ad emettere l’ordinanza, e gli amministratori vicini? Sperare in un coordinamento della Provincia di Pistoia, almeno tempestivo, è escluso. Il tentativo fatto l’anno scorso, con un protocollo da far sottoscrivere ai Comuni, è stato interrotto dai lavori della regione Toscana. Il livello regionale infatti è impegnato in una ridefinizione della rete di monitoraggio e delle aree omogenee. «La nuova zonizzazione - spiega l’assessore provinciale all’ambiente Rino Fragai - è stata approvata in Regione qualche giorno fa, per cui il coordinamento diventa molto più complesso e non solo più in capo alla Provincia di Pistoia».
 Montale infatti è ricompresa in una macroarea che coinvolge anche Prato, arrivando fino a Poggio a Caiano. L’appello diretto di Scatragli ai sindaci vicini sarebbe quindi l’unico modo per fronteggiare in fretta il problema, in attesa di un futuro coordinamento dall’alto.B.F.


NEDICOLA!


  • AGLIANA CONTINUA LA LOTTA DEL COMITATO AMBIENTALISTA
    «Smog? Prima causa l’inceneritore»

    IL SINDACO, Eleanna Ciampolini, ha fatto sapere recentemente di essere disponibile all’incontro proposto dal sindaco di Montale David Scatragli ai colleghi dei comuni limitrofi, per estendere l’ordinanza antinquinamento emanata a Montale in seguito a superamenti di limiti di Pm10 della centralina della Stazione (territorio montalese vicino al confine con Agliana). Intanto il Comitato contro l’inceneritore di Montale evidenzia che una delle principali cause dell’inquinamento è l’inceneritore.
    «Non è l’unica causa dello sforamento della centralina di Stazione – sostiene il Comitato contro l’inceneritore – ma è da inserire tra le principali cause considerando l’impressionante volume di rifiuti bruciati, ben 150 tonnellate al giorno. I fuochi all’aperto vanno sicuramente regolamentati perché non si può continuare a permettere di bruciare tutto senza controllo. Ma con il divieto di bruciare sterpaglie – aggiunge il comitato — questi materiali finiscono nei cassonetti e quindi all’inceneritore. Cosa cambia? Vengono sempre bruciati con il medesimo risultato di emissioni inquinanti». Per il Comitato contro l’inceneritore di Montale gli amministratori comunali dovrebbero attivarsi per la raccolta di potature e fogliame da conferire in impianto di compostaggio oppure incentivando gli utenti all’uso della compostiera e del biotritatore per le potature.
    Piera Salvi
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