Comitato Contro l'inceneritore di Montale

                                             COMUNICATO STAMPA

l' ASL ci dà  ragione

Noi del comitato Contro l'inceneritore di Montale negli ultimi mesi abbiamo più volte denuciato l'inadeguatezza delle iniziative  prese dall'amministrazione di Montale in seguito ai ripetuti sforamenti della Centralina di Stazione e abbiamo chiesto con forza che venissero presi invece immediati provvedimenti nei confronti  dell'inceneritore come  maggior responsabile delle alte concettrazioni di Pm10. Adesso la notizia che l'ASL ci dà  ragione come riportato dalla nota ASL inviata al comune di Montale in data 19/01/2011.

 Questa infatti sulla base di una prima istruttoria considera   la necessità di aggiungere tra le misure restrittive per riportare la concentrazione ambientale delle Pm 10 al di sotto dei limiti di legge, anche temporanee sospensioni dell'attività dell'impianto. Alla già grave sitazione ambientale si aggiunge poi la notizia di pochi giorni fà del superamento della soglia di attenzione delle diossine proprio della terza linea ovvero quella nuova a dimostrazione che anche il nuovo impianto produce diossine. In difesa della salute pubblica chiediamo che si proceda a prendere provvedimenti restrittivi sull'impianto e  ad eliminare dal piano interprovinciale dei rifiuti l'ulteriore ampliamento previsto   a 220ton g. che aggraverebbe  la situazione ormai arrivata al limite,
destinando da subito le risorse necessarie alla raccolta  porta a porta di tutti i materiali e alla creazione di un centro riciclo su modello Vedelago permettendo la  chiusura  definitiva dell'impianto in tempi brevi.

Comitato Contro l'inceneritore di Montale

LA NAZIONE MONTALE IL COMITATO CHIEDE CHE IL COMUNE PRENDA UN PROVVEDIMENTO «Inceneritore, chiusura contro lo smog»
di GIACOMO BINI
«L’ASL ci dà ragione, l’impianto va chiuso». Lo sostiene il Comitato contro l’inceneritore citando la lettera dell’Asl del 19 gennaio scorso in cui l’azienda sanitaria, rivolgendosi al sindaco di Montale, ritiene «corretto che sia presa in considerazione la necessità di aggiungere, fra le misure restrittive per limitare le PM10, anche la temporanea sospensione dell’attività dell’impianto di incenerimento».
Il Comitato ricorda di aver denunciato da anni «l’inadeguatezza delle iniziative prese dall’amministrazione di Montale», fa notare inoltre il superamento del limite di attenzione dell’emissione di diossine da parte dell’inceneritore e chiede «provvedimenti restrittivi sull’impianto, l’eliminazione dal piano interprovinciale dei rifiuti dell’ampliamento dell’inceneritore fino a 220 tonnellate al giorno e la creazione di un impianto di riciclo che consenta la chiusura definitiva dell’inceneritore». Sull’argomento inceneritore si è discusso anche in consiglio comunale in seguito ad una interpellanza del consigliere di Decidianchetu Luca Mairnaccio. Nella sua risposta l’assessore all’ambiente Lisa Taiti ha rivendicato l’iniziativa del Comune consistente nel chiedere l’apertura di un tavolo sugli sforamenti delle PM10 e un approfondimento sulle cause dell’inquinamento dell’aria ed in particolare sulla relazione con l’inceneritore.
«L’Asl si è dichiarata possibilista sulla chiusura temporanea dell’impianto – ha detto Taiti – ma tale possibilità è allo studio perché bisogna tenere conto di rischi di altra natura, per esempio lo spengere e accendere l’impianto non fa bene all’ambiente».
Sul superamento del limite di attenzione delle diossine previsto dall’autorizzazione integrata ambientale l’assessore Taiti ha riferito che tale superamento ha comportato l’attivazione di una speciale procedura prevista dall’autorizzazione e che tale procedura si è conclusa. «L’Arpat ha tranquillizzato sulla situazione attuale – ha detto Taiti – il collaudo avviene sotto la supervisione dell’Arpat»

iL TIRRENO
SABATO, 19 FEBBRAIO 2011
Pagina 7 - Pistoia
 
Chiesta a gran voce la chiusura dell’inceneritore montalese
Il comitato: «L’Asl ci dà ragione»

 MONTALE. “Il comitato contro l’inceneritore di Montale negli ultimi mesi ha più volte denunciato l’inadeguatezza delle iniziative prese dall’amministrazione montalese in seguito ai ripetuti sforamenti della centralina di Stazione e ha chiesto che venissero presi immediati provvedimenti sull’inceneritore come maggior responsabile delle alte concentrazioni di Pm10.  Adesso - spiegano gli esponenti del comitato in una nota stampa - l’Asl ci dà ragione, come riportato dalla nota Asl inviata al sindaco del Comune di Montale David Scatragli il 19 gennaio. Questa, infatti, sulla base di una prima istruttoria, considera la necessità di aggiungere tra le misure restrittive per riportare la concentrazione ambientale delle Pm10 al di sotto dei limiti di legge, anche temporanee sospensioni dell’attività dell’impianto.
 Alla già grave situazione ambientale si aggiunge poi la notizia di pochi giorni fa del superamento della soglia di attenzione delle diossine proprio della terza linea, ovvero quella nuova, a dimostrazione che anche il nuovo impianto produce diossine”.
 “In difesa della salute pubblica - conclude il comitato contro l’inceneritore - chiediamo che si proceda a prendere provvedimenti restrittivi sull’impianto e ad eliminare dal Piano interprovinciale dei rifiuti l’ampliamento, che aggraverebbe la situazione, ormai arrivata al limite, destinando da subito le risorse necessarie alla raccoltaporta a porta di tutti i materiali e alla creazione di un centro riciclo su modello Vedelago che permetta la chiusura definitiva dell’impianto di via Walter Tobagi in tempi brevi”.     M. B.
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