INCENERITORE DI MONTALE: Lettera Aperta al presidente della Provincia di Pistoia

DOMENICA, 06 FEBBRAIO 2011 Pagina 7 - Pistoia
 
GENTILINI SCRIVE A FRATONI:
«A dicembre superato il limite autorizzato di diossine. Silenzio assoluto»

 MONTALE. La dottoressa Patrizia Gentilini, membro del Tavolo istituzionale sui rifiuti, ha scritto a Federica Fratoni, presidente della Provincia, per denunciare lo sforamento di diossina registrato a dicembre. Vi proponiamo alcuni stralci della missiva. «L’inceneritore di Montale ha superato, ancora una volta, il limite autorizzato previsto per le diossine». «E’ avvenuto lo scorso dicembre, questa volta è stato superato, nel controllo ufficiale fatto da Arpat, il limite di attenzione pari a 50 picogrammi per metro cubo nei fumi». «Un limite - continua la Gentilini - che impone l’immediata manutenzione dell’impianto, ma purtroppo non risulta che ciò sia stato fatto».Il prelievo è del 9 dicembre 2010, mentre i risultati Arpat sono del 30 dicembre. «Il 20 gennaio 2011 - scrive la dottoressa - l’Arpat li ha mandati alla sua amministrazione che li ha ricevuti il 26 gennaio, sono tutti dati pubblici che ho letto sul sito internet della Provincia».
 «Per un mese - denuncia la Gentilini - nessuno ha fatto niente, per un mese nessuno ha detto niente, mentre l’inceneritore ha continuato a funzionare». «Non le sembra necessario alla luce di questi fatti, revocare l’autorizzazione che la sua amministrazione ha concesso a questo impianto?».
 Infine la Gentilini ricorda i precedenti del luglio 2007: «Quella volta la comunicazione Arpat, che dovrebbe essere immediata, fu data con un ritardo di 6 giorni, questa volta il ritardo è stato di oltre tre settimane». «Perchè è così difficile essere normali quando di mezzo c’è un inceneritore, soprattutto quando la proprietà dell’impianto è di tre Comuni?.»

Signora Presidente,
 in qualità di componente del Tavolo Istituzionale Le rivolgo questa lettera aperta per informarLa che l'inceneritore di Montale ha superato, ancora una volta,  il limite autorizzativo previsto per le diossine. È avvenuto lo scorso dicembre,  questa volta è stato superato, nel controllo ufficiale fatto da ARPAT ( il secondo dell'anno dopo quello del marzo), il limite di attenzione pari a 50 picogrammi per metro cubo nei fumi. Un limite che impone l'immediata manutenzione dell'impianto, ma purtroppo  non risulta che cià sia stato fatto.
Il prelievo è stato fatto il 9 dicembre 2010.
I risultati delle analisi dell'ARPAT sono del 30 dicembre 2010.
Il 20 gennaio 2011 l'ARPAT li ha mandati alla Sua Amministrazione che li ha ricevuti il 26 gennaio. Sono tutti dati pubblici,  che ho letto sul sito internet della Provincia. Per un mese nessuno ha detto niente, per un mese nessuno ha fatto niente,  mentre l'inceneritore ha continuato a funzionare……
Quanta diossina è nel frattempo fuoriuscita, contaminando ulteriormente terreno e alimenti?
Non Le sembra necessario, Signora Presidente, alla luce di questi fatti, revocare l'autorizzazione che la Sua Amministrazione ha concesso a questo impianto che in troppo occasioni ha dimostrato di non essere in grado di rispettare quanto prescritto nelle autorizzazioni concesse?
Spero che questa lettera venga letta anche dall'Autorità Giudiziaria, visto che in questi giorni si è svolta un'udienza del processo per il superamento del limite di diossina nel 2007: quella volta la comunicazione dell' ARPAT, che dovrebbe essere immediata, fu data con un ritardo di 6 giorni, questa  volta il ritardo è stato di oltre tre settimane: Le sembra normale tutto ciò?
Perché è cosi difficile essere normali quando di mezzo c'è un inceneritore, soprattutto quando la proprietà dell'impianto è di tre Comuni, tutti  della Provincia che Lei presiede,  i cui  Sindaci sono i primi responsabili della salute pubblica?

Cordiali Saluti
Dott.ssa Patrizia Gentilini
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